Ti presento nove donne, dopo l'8 marzo
Una riflessione sulla Giornata Internazionale della Donna e l'occasione per ripresentarti il nostro team, che è tutto al femminile e da oggi conta una nuova arrivata, che lavorerà nel fine settimana.
L’8 marzo 2025 era una domenica e io mi sono svegliata con una sensazione indefinita, che mi prende da un po’ di tempo a questa parte. Quella sensazione è rimasta con me, mentre passeggiavo lungo il fiume con la mia famiglia, mentre leggevo alcuni articoli sullo smartphone nelle pause tra un’altalena e uno scivolo del parco giochi di Richmond, e infine quando mi sono infilata a letto, troppo stanca per scrivere questa newsletter nella “giornata giusta”.
Per tutto il giorno sono stata raggiunta dai ricordi degli anni in cui percepivo l’8 marzo come una festa e non vedevo l’ora che qualcuno, di solito mio padre o il mio ragazzo dell’epoca, mi regalasse le mimose. Alla sera solitamente uscivo con le mie amiche di sempre: andavamo al ristorante o a bere qualcosa al bar. C’era sempre qualche locale che organizzava serate speciali per l’occasione con “menù della festa della donna”, che includevano magari un bicchiere di vino o un dolce (di solito la torta mimosa) gratis. Era un bel modo per festeggiare l’amicizia al femminile, per ragazze come noi, che non avevano molto altro da festeggiare. Per fortuna.
Io come loro, infatti, ho potuto fare l’università, non ho fatto la guerra, ho esercitato il diritto di voto da quando ho diciotto anni (tranne che per le ultime europee, ma quella è colpa di Brexit e non del mio essere donna), non ho mai avuto difficoltà ad aprire un conto corrente, non sono stata costretta al matrimonio, ho la patente da agosto 2008 e ho guidato un sacco di volte l’auto per andare in vacanza altrettante volte, mi vesto come voglio e avrei difficoltà a stipulare un contratto di affitto per il mio essere freelance, non per essere una donna.
Tutti questi privilegi, e altri che non ho scritto, non mi preoccupavano durante la Giornata Internazionale della Donna, finché non ho iniziato a realizzare che l’8 marzo non è proprio una festa.
Come ribadisce più volte Carlotta Cerri nel suo libro Cosa sarò da grande (2024), siamo persone predisposte all’evoluzione, non solo quella di specie, ma soprattutto quella personale. Evolvere significa essere ricettivi verso nuovi stimoli e tematiche, essere pronti a cambiare idea e a riconoscere che le convinzioni che avevamo in passato non ci rappresentano più.
Ecco perché ogni 8 marzo, quando mi sveglio, mi sento un po’ confusa. Perché in me si stratificano le percezioni degli 8 marzo degli anni passati. Alcune si mescolano con quelle precedenti come granelli di sabbia colorata in una bottiglietta di vetro, altre coprono cioè che è vecchio con ciò che è più aggiornato alla me del presente.
Mi sento anche curiosa, per fortuna, perché voglio sapere a che punto siamo arrivate, quest’anno? Quali sono le conquiste da celebrare e quali diritti dobbiamo ancora difendere?
Ho trovato alcune risposte in articoli in italiano e in un interessante video in inglese:
VOCABOLARIO 1
da un po’ di tempo a questa parte = for some time now / for a while now
un’altalena e uno scivolo del parco giochi = a swing and a slide in the playground
mi sono infilata a letto = I slipped into bed / I got into bed
il mio ragazzo dell’epoca = my boyfriend at the time
le mimose = mimosa flowers
le mie amiche di sempre = my lifelong friends / my best friends from always
la torta mimosa = mimosa cake
il diritto di voto = the right to vote
Giornata Internazionale della Donna = International Women's Day
essere ricettivi verso nuovi stimoli = to be receptive to new stimuli / open to new experiences
aggiornato = updated / up to date
a che punto siamo arrivate = how far we've come / where we have arrived
Sono stata titubante nel riproporti, il giorno giusto, un episodio di Italian Stories In Italian che avevo pubblicato proprio in occasione dell’8 marzo di (quattro!) anni fa.
Ep. 4 - La festa della donna in Italia
Hai visto? Avevo usato la parola “festa”. Ora non lo farei più.
Non ricordavo esattamente il suo contenuto, ma questo “errore” nel titolo mi aveva fatto desistere dal riproportelo. Poi, però, l’ho riascoltato e con stupore mi sono accorta che è invecchiato meglio di quanto pensassi. Anzi, è invecchiato bene.
In quell’episodio, il numero 4 (ora siamo al 48!), ti raccontavo tre brevi storie che mi riguardano in tempi ancora fortemente maschilisti, in cui la violenza economica comincia dall’aggressività verbale, in cui sui luoghi di lavoro una donna è degna di nota solo per il suo aspetto fisico, che poi è l’altra faccia della medaglia del body shaming.
E allora davvero non c’è troppo da festeggiare nemmeno per una privilegiata come me.
Dicevo, da allora sono passati quattro anni. Cosa è cambiato nel mio piccolo mondo, legato a doppio filo in una rete di grandi mondi?
È cambiato che mi sono trasferita in un Paese in cui le donne in tv non devono necessariamente mostrarsi mezze nude (che è anche un Paese in cui la prima donna ha potuto votare 28 anni prima della sua omologa italiana) e in cui le donne che si occupano del lavoro domestico possono ricevere la maternità statale. È cambiato che la parola “femminicidio” è diventata parte del linguaggio comune, a partire dai giornali, dalle discussioni televisive e dai social. E, purtroppo, l’ho sentita e letta tante, troppe, volte. È cambiato che diventare genitore mi ha aperta a nuove visioni e divisioni, non solo quelle di ruolo interne alla famiglia, ma anche generazionali e sociali.
Su questo sfondo, in questi quattro anni, ho iniziato talvolta a cambiare risposta alla domanda “Di cosa ti occupi?”, anche se il passaggio da “sono freelance” a “sono imprenditrice” è ancora difficile da fare per me.
In questo processo, un aiuto grande mi viene ogni giorno dai lettori di questa newsletter, dagli studenti della scuola che ho fondato ma, soprattutto, viene dal gruppo di donne che dal 2021 ha iniziato a collaborare con me e non mi ha più lasciata.
VOCABOLARIO 2
titubante = hesitant / unsure
mi aveva fatto desistere dal riproportelo = had made me give up on suggesting it to you again
è invecchiato bene = has aged well
violenza economica = economic abuse
degna di nota = noteworthy / worth mentioning
legato a doppio filo = closely tied / inextricably linked
la maternità statale = state maternity leave / government maternity benefits
lo sfondo = the background
talvolta = sometimes / at times
Di cosa ti occupi? = What do you do? / What’s your job?
imprenditrice = entrepreneur (female)
Ti (ri)presento le ragazze, con una nuova arrivata
Questa premessa sulla condizione di noi donne mi porta qui, al team delle insegnanti di Online Italian Classes che, è capitato (ma forse non così tanto casualmente) essere tutto al femminile.
Sai che ci sono due uomini che ci hanno provato, a lavorare con me? Io e le ragazze eravamo pronte ad accoglierli ma poi le cose non sono andate in porto. Penso che si siano spaventati, uno di loro me l’ha proprio detto, l’altro invece è semplicemente sparito.
E quindi Online Italian Classes oggi siamo noi, nove donne diverse tra loro per fase della vita in cui ci troviamo, provenienza geografica e passioni. E con altrettante cose in comune. Ora te le presento una a una, che è anche un ottimo esercizio di lettura biografica.
Cominciamo da Eleonora, a cui do ufficialmente il benvenuto nel gruppo!
VOCABOLARIO 3
è capitato = it happened / it occurred
le cose non sono andate in porto = things didn’t work out / things fell through
si siano spaventati = they got scared / they were frightened
è sparito = he/she/it disappeared / vanished









Eleonora
Mi ha trasmesso calma fin dalla nostra prima videochiamata conoscitiva, in cui mi ha raccontato del suo lavoro di insegnamento della lingua italiana in contesti migratori. Eleonora è una ragazza che mi ha subito dimostrato il coraggio di uscire dalla sua comfort zone: in pochi giorni ha imparato a destreggiarsi tra i tanti strumenti digitali che utilizziamo quotidianamente, pur non avendoli mai usati. “Per come è organizzata in questo momento la mia vita personale, per me il weekend è il momento migliore per lavorare”, mi ha detto. E io non ho potuto che accogliere questa sua proposta, trasformandola in un nuovo servizio offerto dalla scuola: le lezioni di sabato o domenica con lei.
Ascolta la voce sua voce Eleonora qui:
Proseguiamo quindi a ritroso, fino a maggio 2024, quando Valentina è entrata nel team.
Valentina
Un’ondata di energia, non saprei come altro descriverla. Valentina ha iniziato a collaborare con la scuola come se ci fosse sempre stata, raccogliendo a sé un certo gruppo di studenti in un battito di ciglia, evidentemente trascinati dal suo entusiasmo e dalle sue tante passioni. Forse hai avuto l’occasione di sentire la sua voce nell’episodio 40, 41 o 46 del podcast. Valentina oggi lavora anche in una casa editrice, scrive per riviste culturali e compone poesie. La appassionano molti temi sociali, tra cui l’inclusività del linguaggio. Per Online Italian Classes, sta infatti lavorando a preparare due nuovi corsi di gruppo online in italiano: un corso di scrittura creativa e un corso sul linguaggio inclusivo. Ti piacerebbe saperne di più? Iscriviti alla newsletter per rimanere aggiornatə.
Letizia
La professionalità di Letizia ha la raffinatezza di una modista, che cuce pazientemente le lezioni su misura per la testa di ogni sua studentessa o studente, arricchendole con dettagli di letteratura e storia. Puoi ascoltare la sua voce nell’episodio 46 del podcast. Letizia non si è tirata indietro quando le ho proposto di tenere le prime lezioni di coppia della scuola e ha accolto subito la sfida di aiutare uno studente a prepararsi per l’esame B1 cittadinanza. Ancora ricordo il sapore di quel piatto di passatelli in brodo che abbiamo condiviso una piovosa sera di settembre in quel di Bologna. Casomai ti capitasse di visitare la sua splendida città, non scordarti di chiedere a Letizia di consigliarti il suo ristorante preferito!
Elisa
C’era anche Elisa quella sera a Bologna, così ho potuto vedere il suo sorriso dal vivo. Elisa mi è parsa una ragazza positiva fin dal nostro primo incontro, dopo che avevo postato un annuncio di lavoro su LinkedIn. La sua curiosità ci ha fatte conoscere, la sua curiosità continua a essere preziosa per me. Elisa, infatti, sa accogliere ogni mia idea con un “che bello!” che mi motiva ogni volta. Di Elisa ammiro molto l’indipendenza, nella vita come nel lavoro, e le doti di problem solving. Durante una sessione di conversazione di gruppo sul tema dei social media, Elisa è riuscita a far interagire uno studente che aveva dichiarato di non aver mai avuto un account social. Puoi sentire la sua voce nell’episodio 46 del podcast. Insieme a Valentina e a me, Elisa scrive i testi per Every Week Italian, il nostro programma per praticare l’italiano riservato ai membri a pagamento.
Iscriviti a Every Week Italian (puoi anche fare la prova gratis di una settimana!)
Federica
Nonostante in questo periodo Federica sia in pausa dalla nostra collaborazione, in passato è stata un’insegnante paziente e interessata. Impossibile costringerla sotto una solo etichetta: Federica è antropologa, ricercatrice, video maker, documentarista, viaggiatrice e non solo. I suoi studenti hanno imparato a indovinare ogni volta lo sfondo da cui si collegava per le lezioni online: dalle travi in legno di una casa in mezzo al bosco all’ostello francese dove ha pernottato prima di imbarcarsi con la barca a vela. Il suo corso online The Visionary Fellini è stato un successo in tutte le edizioni in cui lo abbiamo proposto. Iscriviti alla newsletter per non perderti la prossima.
Laura
Il primo pensiero che ho quando penso a Laura è che sia una persona che si fa in quattro per gli altri. È quell’insegnante che sa ascoltare, capire, mettersi nei panni dei suoi studenti. Negli ultimi quattro anni li ha incontrati online ( e qualche volta di persona) mentre era in viaggio verso conferenze internazionali, prima di un tour nella sua amata Georgia o nelle pause di scrittura della sua tesi di dottorato. Antropologa, ricercatrice e guida turistica, per la scuola Laura ha ideato due corsi sul folclore italiano che hanno aperto gli occhi a me e agli entusiasti partecipanti che li hanno seguiti. Oggi Laura ha intrapreso un lavoro di ricerca per il dipartimento di studi migratori dell’università di Praga e mi ha proposto di arricchire la scuola con un nuovo progetto: un corso di scrittura identitaria sul tema della migrazione. Puoi sentire la sua voce nell’episodio 40 e 46 del podcast.
Iscriviti al corso Writing Migration
Silvia
Precisa, appassionata, instancabile. Silvia può rimanere fino alle due del mattino a preparare le sue lezioni, che sorprendono gli studenti per l’originalità delle attività e per la qualità dei materiali autentici che riesce a reperire. “Non ho mai fatto lezioni online” mi aveva detto un po’ preoccupata al nostro primo colloquio. Oggi Silvia è diventata il mio punto di riferimento per capire la fattibilità delle mie idee e so che posso contare su di lei, dalla preparazione dele certificazioni linguistiche alle lezioni di coppia. I suoi corsi di arte, Da Vinci’s Art e Caravaggio’s Art, sono sempre molto amati (il prossimo comincia il 2 aprile!) e The Italian Book Club è la sua ultima creazione, il primo club del libro in italiano della nostra scuola. Se vuoi ascoltare la voce di Silvia, la trovi nell’episodio 43 e 46 del podcast.
Iscriviti al corso Caravaggio’s Art
Sara
Se dovessi descriverla con una parola userei “tenacia”. Sara ha creduto in me fin dall’inizio, portando la sua esperienza nelle lezioni con i primi studenti di Online Italian Classes, quando ancora non era una scuola. Nel frattempo, ha continuato a studiare, a fare concorsi e a prendere nuovi sfidanti incarichi nella scuola pubblica italiana, trovando sempre il tempo per me e i suoi studenti online. È di Sara il corso Travel to Italy, dedicato a chi vuole prepararsi al suo primo viaggio in Italia. Quando mi è stato chiesto di organizzarlo per una classe di universitari americani in partenza per l’Italia, Sara è riuscita ad adattarlo così bene che tutti si sono divertiti molto. Un giorno Sara mi ha detto “Barbara, mollo tutto e vado a fare il Cammino di Santiago. Però poi torno.”
Barbara
Come ti dicevo, non sono molto brava a valorizzarmi e, più che i successi, ho una certa predisposizione a raccontare piuttosto i (miei) fallimenti. E allora li lascio parlare, questi fallimenti, perché sono loro ad avermi condotto fino a qui. La disoccupazione mi ha portata a diventare freelance, una gravidanza difficile mi ha portata a dedicare tutto il mio tempo a questa scuola, l’ingenuità mi ha portato a diventare madre. E non rimpiango nessuna di queste strade.
Con questa email non voglio forzarti a comprare niente che non sia di tuo interesse o in budget. Tuttavia, se vuoi provare una lezione di prova con una di noi (costa £8 e dura 30 minuti), ti metto il pulsante qui sotto:
Grazie per aver letto l’email più lunga che abbia mai scritto,
Ci sentiamo presto.
Barbara