Le notizie dall'Italia | 1 luglio 2025
Una raccolta di articoli dalle ultime settimane, che ho trovato interessanti per te. Con un vocabolario introduttivo per facilitare la comprensione delle parole più difficili.
Ciao e benvenutə alla newsletter di Italian Stories In Italian, il podcast in cui ti racconto la lingua e la cultura italiana oltre gli stereotipi e che… si prende una pausa primaver-estiva! Al suo posto, per il mese di giugno, luglio e agosto 2025, ho deciso di proporti un nuovo format in cui raccolgo per te una serie di articoli sull’Italia che ho trovato interessanti. Per facilitare la comprensione, ti preparo anche un piccolo vocabolario italiano-inglese con le parole più difficili. Pronti? Cominciamo, allora.
Vocabolario 1
Sancisce = Establishes / Enshrines
Un capitolo = A chapter
Finisce sempre sul giornale = Always ends up in the newspaper
Orale = Oral (e.g., oral exam)
Commissione = Committee
Interni = Internal (Professors from the student’s school)
Esterni = External (Professors from a different school)
Decisivo = Decisive / Crucial
Il voto (in centesimi) = The grade (out of 100)
Prescinde da = Is independent of / Does not depend on
Sta di fatto che = The reality is that
Romanzi = Novels
Ambienti di sinistra = Left-wing circles
Poetica = Poetic style / Literary vision
Processi per atti osceni in luogo pubblico e corruzione di minore = Trials for public indecency and corruption of a minor
Una sagra = A village festival / local fair
Scabrosi = Scandalous / Risqué / Controversial
Non si piegava = Did not give in / Did not bow down
L’ascesa = The rise / The ascent
Borghesia = Middle class
Un caposaldo = A cornerstone / A pillar
Il manoscritto = The manuscript
Postumo = Posthumous
Un magistrato = A magistrate / A public prosecutor
Giudice = Judge
Ha lottato = Fought / Has fought
La mafia = The Mafia (Famous Sicilian Criminal Organization)
Un attentato = An attack / An assassination attempt
Un’auto bomba = A car bomb
1. Le tracce della maturità 2025
L’esame di maturità è l’esame più importante della scuola italiana, quello che sancisce la fine di un capitolo, quello dell’adolescenza, e l’inizio di un altro, quello dell’università o del mondo del lavoro.
Per questo ogni anno, a metà giugno, il primo giorno dell’esame finisce sempre sul giornale.
L’esame dura dai tre ai quattro giorni, in base al tipo di scuola, uno per ogni prova: prima quella scritta, poi quella specifica di ogni istituto - può essere matematica o una lingua straniera o una prova tecnica - e infine quella orale davanti alla commissione di professori, alcuni interni e alcuni esterni.
Come vedi la prima prova è comune a tutti gli studenti, che hanno tra i 18 e i 19 anni, ed è quindi quella che attira maggiormente l’attenzione dei cittadini.
Come dice il giornalista Francesco Costa, l’esame di maturità è più un evento culturale che un momento decisivo per il futuro dei ragazzi e delle ragazze: il voto (in centesimi) viene presto dimenticato. Infatti, per entrare nella maggior parte delle università italiane, bisogna fare un test di ingresso, che prescinde dal voto della maturità.
Tutti, comunque, hanno la loro personalissima storia da raccontare quando ripensano al loro esame di maturità (anch’io ho la mia e la porto nel cuore). Questo perché ai ragazzi viene fatta un’incredibile pressione rispetto a questo esame.
Sta di fatto che scoprire quali sono le tracce della prima prova (si chiamano così, “tracce”, e significa che sono gli “assignments” da cui cominciare a scrivere il proprio tema, cioè un “essay”) è molto interessante perché la scelta delle tracce da parte del Ministero dell’Istruzione rappresenta come una fotografia dell’Italia di quell’anno.
Le tracce totali sono sette. Qui ti propongo quelle rilevanti per noi, cioè quelle che raccontano un pezzetto d’Italia. Vediamole quindi, queste tracce che gli studenti e le studentesse italiani si sono ritrovati davanti la mattina di mercoledì 18 giugno:
Una poesia di Pier Paolo Pasolini del periodo 1943-1944
Mi ritrovo in questa stanza
col volto di ragazzo, e adolescente,
e ora uomo. Ma intorno a me non muta
il silenzio e il biancore sopra i muri
e l’acque; annotta da millenni
un medesimo mondo. Ma è mutato
il cuore; e dopo poche notti è stinta
tutta quella luce che dal cielo
riarde la campagna, e mille lune
non son bastate a illudermi di un tempo
che veramente fosse mio. Un breve arco
segna in cielo la luna. Volgo il capo
e la vedo discesa, e ferma, come
inesistente nella stanca luce.
E così la rispecchia la campagna
scura e serena. Credo tutto esausto
di quel perfetto inganno: ed ecco pare
farsi nuova la luna, e – all’improvviso –
cantare quieti i grilli il canto antico.
Pier Paolo Pasolini è stato un intellettuale italiano che ha prodotto non solo poesie, ma anche romanzi, film e articoli giornalistici. È una figura solitamente associata agli ambienti di sinistra e sia la sua poetica sia la sua vita privata sono controverse. Infatti, Pasolini - nonostante fosse di orientamento marxista - ha criticato il Partito Comunista Italiano e i movimenti studenteschi del '68, definendoli "figli di papà" che giocavano a fare la rivoluzione. È stato coinvolto in processi per atti osceni in luogo pubblico e corruzione di minore a causa di un episodio durante una sagra. Le sue opere cinematografiche e letterarie sono molto amate per il loro realismo che non risparmiava i lati più scabrosi della sessualità . Pasolini stesso è molto amato perché non si piegava alle mode del momento e non temeva di esprimere opinioni impopolari. La notte del 2 novembre 1975 Pasolini, all'età di 53 anni, fu brutalmente assassinato. La sua morte, nonostante varie teorie complottistiche, rimane ancora un mistero.
Qualche tempo fa ho ascoltato un podcast su Pasolini che penso racchiuda bene tutta la complessità di questo famoso personaggio italiano e ti invito ad ascoltarlo per approfondire, se ti va: si chiama Perché Pasolini? ed è narrato da Walter Siti, prodotto da Chora Media.
Un estratto de Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa del 1958.
Oggi questo romanzo, che racconta il declino dell'aristocrazia e l'ascesa della borghesia in Sicilia durante il Risorgimento (cioè il periodo che ha portato all’unificazione dell’Italia, nel 1861) dal punto di vista della famiglia del principe Fabrizio di Salina. Il libro è considerato un caposaldo della letteratura e del cinema italiani. Infatti, famossissimo è anche l’omonimo film del 1963, diretto da Luchino Visconti con Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale. Da poco Netflix ha fatto uscire anche una serie. Tutto questo successo, però, l’autore non l’ha mai conosciuto. Infatti il manoscritto gli fu rifiutato da diverse case editrici e fu pubblicato postumo (dopo la sua morte). È il suo unico romanzo.
La prima visita di Angelica alla famiglia Salina, da fidanzata, si era svolta regolata da una regía impeccabile. Il contegno della ragazza era stato perfetto a tal punto che sembrava suggerito parola per parola da Tancredi; ma le comunicazioni lente del tempo rendevano insostenibile questa eventualità e si fu costretti a ricorrere ad una ipotesi: a quella di suggerimenti anteriori allo stesso fidanzamento ufficiale: ipotesi arrischiata anche per chi meglio conoscesse la preveggenza del principino, ma non del tutto assurda. Angelica giunse alle sei di sera, in bianco e rosa; le soffici treccie nere ombreggiate da una grande paglia1 ancora estiva sulla quale grappoli d’uva artificiali e spighe dorate evocavano discrete i vigneti di Gibildolce ed i granai di Settesoli. In sala d’ingresso piantò lí il padre; nello sventolio dell’ampia gonna salí leggera i non pochi scalini della scala interna e si gettò nelle braccia di don Fabrizio: gli diede, sulle basette, due bei bacioni che furono ricambiati con genuino affetto; il Principe si attardò forse un attimo piú del necessario a fiutare l’aroma di gardenia delle guancie adolescenti. Dopo di che Angelica arrossí, retrocedette di mezzo passo: “Sono tanto, tanto felice …” Si avvicinò di nuovo e, ritta sulla punta delle scarpine, gli sospirò all’orecchio: “Zione!”: felicissimo gag […] e che, esplicito e segreto com’era, mandò in visibilio il cuore semplice del Principe e lo aggiogò definitivamente alla bella figliola. Don Calogero intanto saliva la scala e andava dicendo quanto dolente fosse sua moglie di non poter essere lí, ma ieri sera aveva inciampato in casa e si era prodotta una distorsione al piede sinistro, assai dolorosa. “Ha il collo del piede come una melanzana, Principe.” Don Fabrizio esilarato dalla carezza verbale […] si passò il piacere di andare lui stesso subito dalla signora Sedàra, proposta che sbigottí don Calogero che fu costretto, per respingerla, ad appioppare un secondo malanno alla consorte, una emicrania questa volta, che costringeva la poveretta a stare nell’oscurità.
Un testo su un tema socio-psicologico tratto da un articolo pubblicato da Riccardo Maccioni il 17 dicembre del 2024, con il titolo: “Rispetto” è la parola dell’anno Treccani. E serve per respirare
Una parola che esprime attenzione, gusto dell’incontro, stima. Che anche quando introduce un attacco verbale, non alza i toni del discorso, anzi sembra voler prendere le distanze da quanto sarà detto subito dopo. L’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto “rispetto” come parola del 2024. Una decisione che sembra un auspicio, che porta con sé il desiderio di costruire, di usare il dizionario non per demolire chi abbiamo di fronte ma per provare a capirne le ricchezze, le potenzialità. Perché se è vero che le parole possono essere pietre, è altrettanto giusto sottolineare come siano in grado di diventare il cemento necessario a edificare case solide e confortevoli, la colla capace di tenere insieme una relazione a rischio di rottura. «Il termine rispetto, continuazione del latino respectus – spiegano Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, condirettori del Vocabolario Treccani – va oggi rivalutato e usato in tutte le sue sfumature, proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale».
E la conferma arriva proprio dai termini che rimandano al significato opposto, tutti concetti orientati a distruggere le relazioni, a demolire gli altri: indifferenza (che spesso fa più male dell’odio), noncuranza, sufficienza fino ad arrivare all’insolenza, al disprezzo, allo spregio. […]
Rispettare è tutt’altro, affonda le sue radici in respicere che, letteralmente significa guardare di nuovo, guardare indietro, cioè richiama il dovere di non cedere alla smania del giudizio immediato figlio dell’emotività, che non tiene conto delle storie delle persone, delle loro battaglie interiori. Occorre, invece, allenarsi alla bellezza del prendersi cura, del fare attenzione, del preoccuparsi per la vita altrui, così che la comunità possa crescere in armonia facendo assaporare in chi ne fa parte il gusto dell’appartenenza alla medesima famiglia umana.
Un testo sul tema ambientale tratto da una pubblicazione del 2022 del professore e filosofo evoluzionista Telmo Pievani.
I nostri successori studieranno l’Antropocene e capiranno il vicolo cieco in cui ci siamo infilati. […] Le firme sedimentarie dell’attività umana negli ultimi decenni del Novecento sono tali e tante che anche il più tonto dei geologi del futuro non potrà non vederle. […] Quanto pesano tutti gli oggetti del mondo? Sembra la domanda disarmante di un bambino e invece adesso è diventata, grazie ai big data, una curiosità scientifica piena di significati. […] Immaginate tutto ciò che l’umanità ha prodotto e costruito: tutti gli edifici sulla Terra, tutte le strade, treni aerei navi auto camion moto biciclette e ogni altro mezzo di trasporto, le fabbriche, le macchine. Ora aggiungete le suppellettili e gli arredi, gli strumenti, i telefonini, i computer, le stoviglie, i vetri, gli infissi, la carta di questa rivista. Insomma, prendete la tecnosfera materiale nella sua globalità, costituita da ogni artefatto umano distribuito sulla superficie terrestre, e mettetela su una bilancia. Vi verrà fuori un numero, stratosferico.
L’unità di misura adatta all’impresa è la teratonnellata, cioè mille miliardi di tonnellate. Ed ecco il numero fatidico: tutte le cose umane, dai grattacieli agli apriscatole, ed esclusi i rifiuti, nel 2020 hanno raggiunto il ragguardevole peso di 1,1 teratonnellate, ovvero mille e cento miliardi di tonnellate. Questa è la dimensione dell’immane flusso materiale che sta alla base del metabolismo attraverso il quale l’umanità incessantemente trasforma in prodotti ed energia le materie prime presenti in natura.
Se scomponiamo l’insieme di tutti i manufatti umani e vediamo di cosa sono fatti, scopriamo che il calcestruzzo e gli aggregati di ghiaie e sabbie la fanno da padrone, seguiti dai mattoni, poi dall’asfalto, dai metalli e infine da plastiche, vetro e legno usato in industria. I ricercatori hanno anche calcolato gli andamenti della massa antropogenica dall’anno 1900 in poi. La curva si impenna dopo la fine del Secondo conflitto mondiale, appunto, quando la “grande accelerazione” della ricostruzione gettò le basi del benessere dei paesi industrializzati, ma al prezzo di un enorme consumo di suolo e di risorse. […] Con tecniche analoghe si può calcolare anche la massa complessiva degli esseri viventi sulla Terra, cioè la biomassa. Ebbene, il valore complessivo di quest’ultima è 1,1 teratonnellate, millecento miliardi di tonnellate: esattamente come la massa antropogenica! Ciò significa che proprio nel 2020 la somma degli oggetti umani ha eguagliato tutto il resto della vita messo insieme. E pensare che agli inizi del Novecento le cose umane valevano il 3 per cento rispetto al peso degli esseri viventi. […]
Quindi noi umani, che contribuiamo solo per lo 0,01 per cento alla biomassa globale, abbiamo riempito il mondo di 1,1 teratonnellate di cose. Questa è l’impronta schiacciante dell’Antropocene. Senza una rapida transizione del sistema economico mondiale verso modelli circolari, la massa antropogenica continuerà a raddoppiare ogni vent’anni, sfuggendo al controllo. Nel nostro geologico quarto d’ora di celebrità, ci siamo fatti notare.
Una curiosità: il figlio di Telmo Pievani, l’autore del testo, proprio quest’anno si è ritrovato a fare l’esame di maturità. Secondo te ha scelto la traccia del padre? Sì, ha scelto proprio questa.
Un testo scritto da Paolo Borsellino nel 1992.
Paolo Borsellino per gli italiani è un simbolo. Era un magistrato italiano che, insieme al giudice Giovanni Falcone, ha lottato contro la mafia siciliana e ha permesso l’arresto di importanti esponenti della criminalità organizzata. Il 19 luglio dello stesso anno a cui risale il testo della traccia, Borsellino è stato ucciso in un attentato causato da un’auto bomba, in via D’Amelio a Palermo.
Sono nato a Palermo e qui ho svolto la mia attività di magistrato. Palermo è una città che a poco a poco, negli anni, ha finito per perdere pressoché totalmente la propria identità, nel senso che gli abitanti di questa città, o la maggior parte di essi, hanno finito per non riconoscersi più come appartenenti a una comunità che ha esigenze e valori uguali per tutti. […] Sono stato più volte portato a considerare quali sono gli interessi e i ragionamenti dei miei tre figli, oggi tutti sui vent’anni, rispetto a quello che era il mio modo di pensare e di guardarmi intorno quando avevo quindicisedici anni. A quell’età io vivevo nell’assoluta indifferenza del fenomeno mafioso, che allora era grave quanto oggi. […] Invece i ragazzi di oggi (per questo citavo i miei figli) sono perfettamente coscienti del gravissimo problema col quale noi conviviamo. E questa è la ragione per la quale, allorché mi si domanda qual è il mio atteggiamento, se cioè ci sono motivi di speranza nei confronti del futuro, io mi dichiaro sempre ottimista. E mi dichiaro ottimista nonostante gli esiti giudiziari tutto sommato non soddisfacenti del grosso lavoro che si è fatto. E mi dichiaro ottimista anche se so che oggi la mafia è estremamente potente, perché sono convinto che uno dei maggiori punti di forza dell’organizzazione mafiosa è il consenso. È il consenso che circonda queste organizzazioni che le contraddistingue da qualsiasi altra organizzazione criminale. Se i giovani oggi cominciano a crescere e a diventare adulti, non trovando naturale dare alla mafia questo consenso e ritenere che con essa si possa vivere, certo non vinceremo tra due-tre anni. Ma credo che, se questo atteggiamento dei giovani viene alimentato e incoraggiato, non sarà possibile per le organizzazioni mafiose, quando saranno questi giovani a regolare la società, trovare quel consenso che purtroppo la mia generazione diede e dà in misura notevolissima. È questo mi fa essere ottimista.
Un estratto di un articolo che parla di social media, scritto da Anna Meldolesi e Chiara Lalli nel 2024 con il titolo: L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?
Una nuova ricerca, pubblicata su Science, dimostra che questa reazione emotiva accompagna spesso contenuti discutibili e che chi si scandalizza davanti a una presunta ingiustizia non perde tempo a cliccare sui link, per approfondire e verificare. Così, visto che la mente umana può esprimere giornalmente solo un tot di rabbioso disgusto, finiamo per sprecarlo su questioni irrilevanti per ignorare invece i temi che davvero meriterebbero la nostra irritazione.
E tu, quale traccia avresti scelto? Scrivilo nei commenti!
Vocabolario 2 e 3
A proposito = By the way / Speaking of
Omonimo = Namesake
La rinascita = The rebirth / Revival
La dozzina = The dozen / The shortlist (of twelve)
La cinquina = The shortlist (of five) / The five finalists
Risale a = Belongs to
Sfidante = Challenging
2. Il Premio Strega 2025
In questa newsletter ho voluto proporti “fotografie” dell’Italia da diversi punti di vista. Uno di questi è quello della letteratura e a proposito non posso che parlarti del Premio Strega, il più importante premio letterario italiano.
Il Premio Strega, che si chiama così per via dell’omonimo liquore prodotto dall’azienda di famiglia di Guido Alberti (uno dei fondatori del premio), nasce il 7 febbraio 1947 dall’idea della scrittrice Maria Bellonci. Lo scopo era quello di incoraggiare la rinascita culturale dell’Italia nel dopoguerra e da allora il gruppo di letterati “Gli Amici della Domenica” - che nel corso di settant’anni si è trasformato ed evoluto - si riunisce per selezionare prima la dozzina e poi la cinquina dei finalisti.
Il vincitore del Premio Strega 2025 sarà annunciato giovedì 3 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. La cerimonia di premiazione sarà trasmessa in diretta su Rai 3.
Sin dalla nascita il Premio Strega è stato indice degli umori dell’ambiente culturale e dei gusti letterari degli italiani. I libri premiati hanno raccontato il nostro Paese, documentandone la lingua, i cambiamenti, le tradizioni. (Dal sito ufficiale del Premio Strega)
Se la letteratura italiana contemporanea ti interessa, puoi consultare qui i libri finalisti di quest’anno.
3. Il Pod: una fotografia dell’Italia attraverso i podcast
Ed ecco l’ultima fotografia, ma fatta di audio. Anche se l’evento di cui sto per parlarti risale a maggio, ho pensato che fosse interessante per te scoprire quali sono i podcast preferiti dagli italiani in questo momento storico. Il loro ascolto sarà senz’altro più sfidante rispetto all’ascolto di un podcast pensato appositamente per chi sta imparando l’italiano, come Italian Stories In Italian, ma perché non provarci?
Ti parlo de Il Pod anche perché la sua terza edizione (è un concorso recente) si è svolta ancora nella mia città natale, Piacenza. Mi sarebbe piaciuto esserci, ma ho comunque seguito con piacere le premiazioni da Londra.
Ecco tutti i vincitori e le vincitrici de Il Pod, Italian Podcast Award, 2025.
Vocabolario 4
Icona italiana senza tempo = Timeless Italian icon
Cadere a pennello = To come at the perfect moment
4. Raffaella Carrà omaggiata da Dua Lipa
Il 7 giugno 2025 c’è stato il concerto di Dua Lipa a Milano, durante il festival I-Days. La cantante e compositrice britannica di etnia kosovaro-albanese è famosa per cantare, in ogni suo concerto, una canzone nella lingua originale del luogo in cui si trova. I suoi fan aspettano questo momento con curiosità e quando è stato il turno dell’Italia… sono esplosi di entusiasmo! Dua Lipa ha infatti scelto una celebre canzone di un’icona italiana senza tempo: A far l’amore comincia tu di Raffaella Carrà del 1975.
La scelta della cantante sembra cadere a pennello, proprio quando la casa editrice Treccani ha pubblicato un nuovo libro (anzi, librone!) tutto dedicato proprio a Raffaella Carrà.
Vocabolario 5
Ferma = Still / Firm / Steadfast
A prescindere da = Regardless of / No matter
Insofferenza = Intolerance
Le malelingue = Gossip Mongers
Cosiddetti = So-called
Non scompare = Does not disappear
Estero = Abroad / Foreign country
Fatta eccezione per = With the exception of
Divieto = Ban / Prohibition
5. Le vacanze più lunghe d’Europa e un nuovo divieto
Nel Podcast Wilson di giovedì 12 giugno dal titolo La vacanze più lunghe d’Europa, il giornalista e direttore del ilPost.it Francesco Costa ha intervistato l’insegnante ed esperta di scuola Valentina Chindamo per parlare di una questione che, ciclicamente ogni estate, interessa il nostro Paese: cosa fanno i bambini e i ragazzi italiani quando la scuola è chiusa?
Infatti, nessun paese europeo ferma le scuole così a lungo come in Italia, a prescindere dalle temperature delle sue estati; eppure l'Italia fa anche più giorni di lezione di quasi ogni altro paese europeo. «Perché il calendario scolastico italiano funziona così?» Ha chiesto Costa a Chindamo. «Quali sono le conseguenze sull'apprendimento, prima ancora che sulle famiglie? Che cosa serve per tenere aperte le scuole tutto il giorno tutti i giorni?»
Io devo dire la verità, ultimamente ho iniziato a manifestare insofferenza verso queste discussioni. Perché mi sembra sempre che manchi un pezzo. Mi spiego meglio: i genitori accusano le istituzioni di abbandonarli d’estate, per ben tre mesi. Le malelingue accusano i genitori di voler utilizzare la scuola come “parcheggio” dei loro figli, incapaci di prendersi le responsabilità di intrattenerli. C’è tutto un discorso legato ai costi dei cosiddetti “centri estivi”, che le famiglie non possono permettersi. Altri dicono che non è necessario trovare per forza attività stimolanti ed entusiasmanti per l’estate dei ragazzi, perché un tempo bastava un cortile e un pallone: i ragazzi imparavano da soli a trovare soluzioni creative alla noia (questo fenomeno viene chiamato oggi “kid rotting”, ti lascio questo articolo del Guardian per approfondire.)
Soprattutto, da quando vivo in Inghilterra ho realizzato che il problema di dove lasciare i figli quando la scuola è chiusa non scompare all’estero. Qui, infatti, le cosiddette “half term” sono vacanze distribuite durante l’anno in modo più equilibrato: tendenzialmente una settimana di pausa ogni sei di lezione, fatta eccezione per Natale e Pasqua (due settimane di pausa) e l’estate (sei settimane di pausa). Ecco, anche i genitori inglesi devono tendenzialmente spendere dei soldi per trovare una sistemazione (una “childminder”, un corso sportivo, un’attività creativa…) ai loro figli durante queste pause, no?
Grazie al podcast Wilson ho capito che questa situazione è tuttavia più sostenibile per le famiglie a livello economico: distribuire un pagamento nell’anno è infatti più gestibile che affrontarlo tutto nello stesso momento. E poi c’è la questione pedagogica, spiegata molto bene nel podcast.
Infine, per rimanere in tema scuola, ti propongo l’ascolto della parte finale dell’episodio di mercoledì 18 giugno del podcast Seietrenta (dal minuto 15:00) in cui si parla del nuovo divieto che il Ministero dell’Istruzione italiano ha imposto alle scuole superiori: i ragazzi non possono più utilizzare il cellulare in classe. Anche a tal proposito sono piuttosto scettica… Perché bisogna sempre arrivare a vietare vietare vietare? Non sarebbe meglio educare a responsabilizzarsi? Se ascolti l’episodio, fammi sapere cosa ne pensi.
Vocabolario 6
Legalmente =
“Hai voluto la bicicletta e adesso pedali” = You wanted the bike, now you have to pedal (i.e., You made your bed, now lie in it)
Con tutti i loro mezzi = With all their resources / By all available means
Sviscera = Analyzes in depth / Dissects thoroughly
6. Il matrimonio di Jeff Bezos a Venezia
Le feste di nozze di Jeff Bezos, fondatore di Amazon, con la sua futura moglie Lauren Sanchez, giornalista e pilota, hanno suscitato scalpore e polemiche per il luogo scelto: Venezia. (Dico “futura” perché i due non sono ancora legamente sposati, pare).
Da anni i veneziani lamentano che la loro città sia diventata un parco di divertimenti e che loro ne debbano subire le conseguenze, proprio come accade per gli abitanti delle città che subiscono gli effetti dell’overtourism, come Barcellona. I più critici rispetto a queste lamentele dicono qualcosa di simile a “hai voluto la bicicletta e adesso pedali”, cioè accusano i veneziani di ipocrisia, ricordando loro di aver giovato per anni dei profitti derivati dal turismo. Non sono, tuttavia, proprio convinta che i veneziani abbiano voluto questa bicicletta…
Vero è anche, però, che dopo aver sentito alla radio l’intervista di un membro del collettivo No Space For Bezos, ho sorriso quando lo speaker gli ha chiesto: “Ma lei quindi non ha mai comprato su Amazon?”
La domanda è stata fatta dopo che l’attivista ha spiegato il piano di rovinare il matrimonio con tutti i loro mezzi. E di fatto durante i festeggiamenti, durati cinque giorni dal 25 al 29 giugno, un corteo di protesta c’è stato:
Nel pomeriggio c’è stato un corteo di protesta nel centro della città, a cui hanno partecipato circa 700 persone: si è svolto in modo pacifico e non sono stati segnalati problemi. Si è svolta senza ostacoli anche l’ultima festa in programma, quella di sabato sera all’Arsenale, sull’isola principale di Venezia ma in una zona comunque privata. (Dall’articolo de ilpost.it).
Leggi gli ultimi aggiornamenti nell’articolo E insomma, questo matrimonio di Jeff Bezos a Venezia, che sviscera i punti di vista in modo approfondito. E anche Com’è andato il matrimonio di Jeff Bezos a Venezia per sapere, appunto, come è andata alla fine.
Vocabolario 7
A cavallo tra = Straddling (between two things, usually periods) / Between
Il cortile = The courtyard
Riparo = Shelter / Protection
Con noncuranza = Carelessly / Casually / With nonchalance
Una specie di = A sort of / A kind of
Spaccato = A Snapshot (of society, reality, etc.)
7. È morto lo scultore Arnaldo Pomodoro
Qualche fine settimana fa, per la precisione a cavallo tra maggio e giugno, mi trovavo a Dublino con un’amica. Stavamo passeggiando per il cortile del Trinity College, quando improvvisamente ha iniziato a piovere (la cosa non ci ha sorpreso, è la specialità dell’Irlanda) e abbiamo trovato riparo sotto un piccolo portico.
Per molti minuti siamo rimaste bloccate lì, a chiacchierare di tutto mentre osservavamo con noncuranza una grande sfera dorata, una specie di mappamondo spaccato in alcuni punti, da dove si intravedeva un’altra sfera al suo interno.
Quella era, cioè è ancora, una delle opere più famose dello scultore italiano Arnaldo Pomodoro, realizzata nel 1982. Lo scultore è mancato lo scorso 22 giugno all’età di 98 anni. Puoi approfondire qui la sua vita e le sue opere.
Vocabolario 8
Praticamente = Basically / Practically
Imbastire = To sketch out / To rough out / To set up
Mi sono accorta di = I realized / I noticed
Sopraffatta da = Overwhelmed by
Compiti = Tasks / Duties
Delegare = To delegate
Invece di fare i conti a mente = Instead of doing the math in your head
Ammissione = Admission / Acknowledgment
Affidarmi = To rely on / To entrust myself
Alla lunga = In the long run
8. Parleremo tutti come ChatGPT?
Tu hai mai usato ChatGPT? Io, lo ammetto, sì e lo faccio praticamente ogni giorno.
Uso l’intelligenza artificiale nel mio lavoro, per tradurre velocemente un’email dall’italiano all’inglese, per imbastire la traduzione del vocabolario di questa stessa newsletter e ultimamente ho provato anche a generare un’immagine da inserire in un corso che sto preparando (con pessimi risultati, devo dire).
Devo anche dire che mi sono accorta di essere diventata “passiva” quando un giorno, per qualche ragione, ChatGPT non funzionava. Mi sono sentita persa, sopraffatta dal lavoro: avrei dovuto fare il doppio della fatica e metterci il triplo del tempo per quei piccoli compiti che ero solita delegare alla “macchina”.
Un po’ come quando, invece di fare i conti a mente, li faccio con la calcolatrice (altra mia grande ammissione di colpa).
Quindi sì, mi sono accorta di essermi “seduta”, di essermi lasciata andare. Ma non avevo ancora pensato al rischio che questa mia abitudine di affidarmi a ChatGPT potesse, alla lunga, anche il influenzare il mio modo di parlare e di pensare. Finché non ho letto l’articolo di Luca Tremolada pubblicato il 25 giugno su Il Sole 24 Ore.
Ti riporto la prima parte:
Sono passati meno di tre anni dal debutto di ChatGPT, e l’intelligenza artificiale ha già iniziato a cambiare non solo il nostro modo di lavorare e studiare, ma anche quello di parlare. Nel senso linguistico del termine. Lo dice uno studio del Max Planck Institute for Human Development che ha analizzato quasi 280 mila video postati su YouTube da canali accademici. Risultato? Da quando il chatbot di OpenAI è entrato nelle nostre vite, anche il nostro modo di parlare si è «modellizzato». Cosa vuole dire? Ci sono parole che iniziamo a usare senza accorgercene. Entrano piano nel nostro lessico, si insinuano nei discorsi quotidiani, fanno capolino nei video, nei post, nei podcast. Ma cosa succede se quelle parole vengono da un’intelligenza artificiale? Alcune parole — tipo «approfondire», «meticoloso», «regno» ed «esperto» — sono diventate molto più frequenti. Fino al 51% in più rispetto a tre anni fa. Ma non è un caso: secondo uno studio precedente della Stanford University, queste sono esattamente le espressioni preferite da ChatGPT. E ora sembrano diventare anche le nostre.
Leggilo tutto qui. E se ti va, fammi sapere cosa ne pensi in un commento.
Le ultime notizie dalla nostra scuola
E per finire, qualche novità in arrivo su OnlineItalianClasses.com.
Abbiamo un nuovo sito web! Io e Richard di The Content Forge ci stiamo lavorando da febbraio e non potrei essere più felice del risultato. Te ne parlerò meglio presto (magari lo esploriamo bene insieme), per adesso puoi darci un’occhiata e dirmi cosa ne pensi.
Abbiamo anche un nuovo logo! Lo ha ridisegnato Kave di TinyCountryMouse per me. Come sempre capisce al volo le mie intenzioni e le trasforma in realtà :)
Abbiamo pianificato tre nuovi corsi in partenza in agosto e settembre:
Ti manderò delle email più specifiche per raccontarti bene questi corsi, per adesso puoi seguire i link e vedere se fanno per te :)