Ieri Spotify era giù (ma non di morale)
Cioè era down, non funzionava. E ovviamente ieri ho scelto di mandare la newsletter con il nuovo episodio del podcast. Poco male, c'è sempre la trascrizione e una lezione da imparare (anzi, due)
Diverse persone ieri, dopo aver ricevuto l’ultima newsletter, mi hanno scritto che non sono riuscite ad ascoltare il podcast.
Io stessa stavo leggendo un libro sulla musica italiana (perché sto preparando un nuovo corso di gruppo, ma più studio più mi sento ignorante quindi chissà quando finirò!). Comunque dicevo, questo libro è ovviamente pregno di citazioni di canzoni e quindi spesso mi ritrovo ad interrompere la lettura per mettermi in ascolto… Ma non ci sono riuscita.
In questi momenti penso: e te pareva? Proprio il giorno in cui ho deciso di inviare la newsletter, proprio quando ho deciso di ascoltare delle canzoni… Spotify va in down.
In realtà non si tratta di nessuna congiura contro di me, di nessuna maledizione dovuta a non aver rispettato chissà quale superstizione o scaramanzia. Si tratta di un bias cognitivo che porta a pensare che l’universo ce l’ha con noi.
E quindi cosa ho fatto? Mi sono arrabbiata, ho sbuffato… E poi mi sono messa fare altro. A conferma del fatto che non è morto nessuno, non è la fine del mondo, e che si possono trovare aspetti positivi anche in un imprevisto.
Ad esempio, in questo articolo che spiega il problema (globale) che ha coinvolto gli utenti di Spotify ieri, leggo che alcune persone hanno riscoperto modi alternativi di ascoltare musica, rispolverando vecchi cd e lettori che pensavano di non necessitare più.
Quindi quali sono le due lezioni che ho imparato da questo accadimento?
La prima: che un problema può trasformarsi in opportunità. Infatti non ti avrei più scritto almeno per un po’ di giorni, ma mi ritrovo proprio ora a scriverti ancora e a ricordati che ora puoi provare a riascoltare il podcast, dovrebbe funzionare! Così magari, se ieri hai optato per la versione trascritta sul blog, puoi ora provare ad ascoltare il testo senza leggerlo… Chissà che tu non abbia trovato un nuovo metodo di lavoro.
La seconda: che un problema non può trasformarsi in opportunità da solo. Bisogna essere ricettivi, cioè ascoltare con attenzione e agire in modo creativo. Così ho ascoltato voi che mi avete scritto e ho pensato di creare questo nuovo breve contenuto, autentico per necessità, in cui, come avrai visto, ho messo il link di un articolo di giornale (hai mai provato a leggere una notizia in italiano? Questa potrebbe essere l’occasione giusta) e qui di seguito ti lascio il solito piccolo vocabolario per le parole più colloquiali. Non c’è modo migliore di imparale.
Ci sentiamo tra un po’, se nessun altro problema tecnologico non ci fa incontrare prima ;)
Vocabolario
(Dal titolo) Essere giù di morale significa to be upset, a bit depressed
Essere giù, nel contesto di cui stiamo parlando, significa to be down, e si usa nello specifico in ambito digitale.
pregno di citazioni = full of quotes / rich in quotations
e te pareva? = typical! / figures! / of course…
una congiura = a conspiracy
ce l’ha con noi = they're out to get us / they have it in for us
ho sbuffato = I sighed / I huffed
non è morto nessuno = nobody died / it’s not the end of the world
non è la fine del mondo = it’s not the end of the world
un imprevisto = an unexpected event / an unforeseen event / a hiccup
da solo = on its own
di seguito = as follows